Villa Rospigliosi Lamporecchio

Villa Rospigliosi

Fin dal Medioevo la famiglia Rospigliosi aveva avuto possedimenti nel territorio di Lamporecchio, così quando Giulio Rospigliosi fu eletto Pontefice con il nome di Clemente IX nel 1667, decise di far costruire una villa a testimonianza del suo legame con questo territorio.

La villa, costruita su un progetto attribuito generalmente a Gian Lorenzo Bernini, si presenta imponente e maestosa su uno sfondo tipicamente toscano con dolci colline cosparse di olivi.

Con questo progetto, Bernini intendeva introdurre in Toscana la nuova moda romana del grande salone al primo piano: è proprio questo la parte più rappresentativa della villa col suo soffitto a cupola, le sue dimensioni, e il suo ciclo pittorico con le allegorie dei segni zodiacali e il Carro del sole con Aurora e Apollo.

L’ingresso alla villa avviene attraverso due portoni sormontati dallo stemma papale in marmo. Le facciate esterne dell’edificio sono inquadrate da cornici in pietra serena che mettono in rilievo i piani, le angolature e le aperture. L’interno della villa è caratterizzato da decorazioni barocche e da tre saloni ovoidali, uno per ciascun piano, circondati da corridoi che girano attorno a essi, mentre due scale a chiocciola collegano i piani.

Nel grande giardino anteriore, caratterizzato da un elegante prato con al centro una vasca, sorge la cappella gentilizia dedicata ai Santi Simone e Giuda.

Oggi la villa è sede di una ricca e vivace attività culturale e artistica con concerti e mostre d’arte, nonché di eccellenza gastronomica, ospitando uno dei più raffinati ristoranti stellati della zona.

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